martedì 9 febbraio 2016

Presentazione LIMES 1/2016, "Il mondo di Putin"

Punto Democratico vi invita alla presentazione del nuovo numero di LIMES, la rivista italiana di geopolitica, dedicato alla Russia: la situazione politica, le prospettive regionali, le relazioni internazionali, lo scacchiere energetico, i rapporti con Europa e Stati Uniti.

Sarà presente Dario Fabbri, Analista di LIMES
Introduce e modera Marco Giuli, Analista, European Policy Center




Appuntamento in sede venerdì 12 febbraio alle 18:30. L'evento costituisce un'anteprima della "EUdem School" organizzata dal Circolo PD Bruxelles il 13 e 14 febbraio.

1 commento:

  1. Lettera aperta
    La presentazione di Dario Fabbri ha suscitato in alcuni di noi più di una perplessità e dei dubbi di fondo che malgrado il passare dei giorni sono rimasti, ed è per questo che abbiamo deciso di rivolgervi questa lettera aperta, nella speranza che sia un'opportunità di rilancio ed approfondimento del dibattito.
    Data la vastissima lista di temi toccati, ci sembra opportuno scegliere un tema prioritario tra gli altri per illustrare le ragioni del disagio, e la scelta -che non sorprenderà nessuno- cade sul trattamento della questione russo-ucraina nella conferenza-fiume offerta dal vice-direttore di Limes.
    DIsagio che affonda le radici in questioni sia di impostazione del dibattito, che nella sostanza delle affermazioni fatte, tanto più che si tratta di temi centrali alla geopolitica all'interno dei confini proprio dell'Europa.
    Per quanto riguarda la sostanza, il problema sta nel fatto che l'incedere a grandi falcate del relatore fra presunti fatti storici (lontani e vicini) e dati culturali era basata su una base dichiaratamente non scientifica del relatore, e su opinioni -come quelle sulle questioni dell'identità e dell'uso della lingua nelle varie regioni dell'Ucraina, giusto per citarne alcuni - che possono e certamente debbono essere affermate e enunciate e discusse in quanto opinioni, ma non possono essere presentate come affermazioni di verità senza obbligo di documentazione e pertato immuni da scrutinio.
    Sappiamo perfettamente che non si trattava di una conferenza a carattere storico, e che non avrebbe avuto senso aspettarsi una discettazione nei dettagli, tanto più impervia in quanto il pubblico italiano è poco aduso a questi temi. Ciononostante, quello che mette a disagio è che nella maniera di presentare le cose non si è sentito nessuna disponibilità a riconoscere -anche solo per cenni- la complessità e dei fatti e del dibattito storiografico -che non si limita alla visione di Mosca presentata dal relatore- e politico che li riguarda.
    Certo, la serata ha fatto perno sull'indubbia capacità del relatore di esporre il suo punto di vista con calibrata sapienza, e tramite affermazioni apodittiche, secche. L'effetto era senz'altro ammaliante, tanto più che le sue opinioni erano presentate come fatti inconfutabili, che non avevano bisogno -o non ammettevano?- replica.
    Tuttavia non crediamo che sia questo veramente il senso o l'intenzione dell'iniziativa lanciata dal PD di Bruxelles: certo non quello di presentare una visione delle cose ammantata da un parossismo della ragione geopolitica (ad es: sulla Germania, sulla UE), tipico del modo di argomentare della redazione di Limes. Siamo sicuri che l'intento non era neppure quello di presentare una visione degli eventi attuali -ancora: manifestamente di Limes ma certo non del PD- conforme per principio a quella proposta da Mosca, a tratti con chiari intenti di provocazione (ad es: sulla Crimea, che se è vero che è sotto il controllo russo dalla data della annessione, non risulta ancora essere internazionalmente riconosciuta come parte integrante del territorio della Federazione Russa). Ancora una volta, crediamo che l'intento della presentazione fosse quello di aprirsi al dibattito, tanto più che la serata coincideva con l'apertura l'indomani della EUdem School.
    In tal senso avrebbe avuto senso seminare qualche dubbio qui e li, tanto per animare il dibattito. Ad ogni modo la serata -e questo è certo un suo merito- ha lasciato in noi la voglia e il bisogno -ancor prima di leggere l'esteso materiale offerto dal numero di Limes- di un approfondimento di questi argomenti con specialisti della questione russo-ucraina.
    Rilanciamo quindi la proposta di una serata o -perchè no?- qualcosa di più su tali temi mobilizzando risorse e competenze italiane in primo luogo, sicuri di riuscire a dare spazio a un vero dibattito e ad un più ampio approfondimento.
    Gabriele Lo Monaco, Alla Grazhdan, Piret Juhani

    RispondiElimina